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Feb. 21.

Be Stupid

Sanremo, 20 febbraio 2010.

Ricevo e pubblico dall’amica Brenda di pianob (la trovate su you tube)

Sono arrivati.
Ci circondano, contaminano, arredano le nostre città.
Escono da manifesti pubblicitari, si spostano attaccati ai camion con lo scotch.
Si aggirano per le strade con magliette dal tono irriverente per dirci: sveglia, osa, prova!
E la gente ci sta.

Tutto il popolo di Sanremo è stato coinvolto nel primo Be Stupid Day by Diesel che ha dato il via alle attività che toccheranno nelle prossime settimane Milano, Roma e le altre maggiori città italiane.

 

Il brand più irriverente e provocatorio torna a comunicare in un modo davvero insolito e decisamente fuori dai canoni, proponendo una vera e propria filosofia di vita con tanto di manifesto e “comandamenti” per vivere una vita totalmente “STUPIDA”.

“Stufo di sentirti dire che tutte le tue buone idee sono “stupide”? Bene, ci sono grandi notizie per te: non c’è niente di stupido nell’essere stupido. Dopo tutto, Diesel è stato "stupido" abbastanza da pensare di vendere jeans nuovi che sembravano già usati – e abbiamo visto tutti dove sono arrivati!

Quando qualcuno dice “non fare lo stupido”, quello che vuole dire davvero è: “Non divertirti. Non osare. Non provocare. Seppellisci il tuo senso dell’umorismo. Fai il serio.”

 

Si tratta di seguire il cuore invece che la testa. Non puoi battere uno stupido né metterlo nel sacco – per cui non provarci. Lunga vita agli stupidi.

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Feb. 18.

Colmo del giorno

Una normale giornata in ufficio tra le scartoffie, una normale (all’apparenza) telefonata:

-Buongiorno, sono Pinco, sto cercando Panco

M: E’ uscito ma lo trova sul cellulare

-L’ho perso

M: Ah ok, le do il numero

-Ma no l’ho perso

M: Appunto se ha da scrivere glielo detto

-Ho perso il cellulare, richiamo più tardi in ufficio e vedo se lo trovo

Praticamente Pinco, che mi stava telefonando, pensava di dover chiamare Panco dal cellulare, visto era recuperabile solo li… Ma se era al telefono, perchè non lo chiamava da li… Che io sappia da un telefono si può chiamare un cellulare, non serve un altro cellulare… Ci ho pensato qualche minuto e poi ho capito che fa parte di quelle cose che ti capitano e alle quali non c’è spiegazione razionale, quindi meglio non approfondire.

 

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Feb. 16.

la notte dei segreti

Alla notte dei segreti di Style.it abbiamo svelato un nostro segreto, e l’abbiamo fatto solo per Style ;).

Nei giorni scorsi ogni blogger partecipante ha registrato un video in cui raccontava un piccolo segreto che è stato proiettato ieri sera in una sala dell’ Hotel Straf di Milano, tra un cocktail e una chiacchiera.

Anche Vanity aveva un segreto, che ha svelato proprio a noi e proprio alla notte dei segreti, ecco qual’era il suo segreto:

http://www.style.it/vanitypeople.aspx

… e il mio segreto? Lo volete sapere?

 

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Feb. 14.

Sono Mercoledi Addams, e questa è la mia famiglia…

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Feb. 11.

We love you, Alexander

Lee Alexander McQueen nasce nell’East End di Londra nel 1969. Quando anni più tardi viene definito il "West End Boy che conquista Savile Row" (la strada di Londra degli abiti su misura), lui storce il naso e rifiuta le interviste.
Però la mano da grande sarto unita alla follia da creativo che viene dalla strada saranno le sue cifre stilistiche.

Ha appena 16 anni quando Alexander trova lavoro prima presso Anderson e Shepherd, in Savile Row, e poi da Bermans & Nathans, noti costumisti teatrali. A 20 anni arriva a Milano dove è impiegato nel team di Romeo Gigli. In seguito, nel 1992, ritorna a Londra dove completa la Saint Martin School of Art, la scuola per designer più importante del mondo. A soli 22, nel saggio di fine anno, stupisce stampa e compratori presenti e cattura da subito l’attenzione di Isabella Blow, nota giornalista di moda, morta anche lei suicida nel 2007, che l’accoglie sotto la sua ala protettiva. Suzy Menkes, fashion editor dell’Herald Tribune, all’epoca scrive così: "la collezione è ricca di un’eccezionale sostanza creativa e di maestria nella tecnica. Il taglio e gli ornamenti, poi, sono sublimi“. Nel 1996, con grande stupore, Bernard Arnault, patron del gruppo del lusso LVMH, lo mette alla guida della maison Givenchy, succedendo a un altro grande stilista inglese, John Galliano. Al termine della prima sfilata, la stampa grida al miracolo. Ma i dissidi con la proprietà sono dietro la porta. McQueen resta da Givenchy fino al 2001 quando, con un comunicato stampa, si interrompe il rapporto con il grande gruppo. Nel frattempo, vince per ben quattro volte il premio come miglior designer inglese tra il 1996 e il 2003.

Nel dicembre 2000, invece, è la volta di un altro grande gruppo, il Gucci Group che, per volere dell’amministratore delegato Domenico De Sole, acquista il 51% del suo brand. Da questo momento inizia la sua parabola creativa più felice. Iniziano le collaborazioni con le multinazionali sportive (come Puma). Il suo estro creativo si estende anche al cinema dove collabora con produzioni hollywodiane come "The Cell" (2000), thriller con Jennifer Lopez di cui firma tutti i costumi.

A metà strada tra alta moda e prêt-à-porter, gli abiti di McQueen vivono sull’equilibrio precario di sogno e realtà: non a caso, le sue sfilate sono momenti di teatro e spettacolo, gli show più attesi ad ogni stagione.

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Dicono che si sia suicidato. Perchè?

Cosa scatta nella testa di una persona per arrivare a un gesto simile?

Non ho parole…

Visto da fuori, sembrava una persona realizzata, di successo, geniale nel suo lavoro… eppure…

 

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Feb. 09.

Coin collabora con n.o.w fashion exhibition

N.O.W fashion exhibition, il concept espositivo nato dalla collaborazione tra Fiera Milano Rassegne e M.Seventy, in programma a Milano dal 26 febbraio al 1 marzo 2010 negli spazi di Fieramilanocity, ha stretto una collaborazione con Coin che porterà all’inserimento nei suoi punti vendita di nuovi marchi giovani, presentati in anteprima all’interno della manifestazione.

L’interesse di un’azienda come Coin commenta Massimiliano Bizzi, presidente di M.seventy – che crede nel format di N.O.W fashion exhibition come bacino da cui attingere nuove proposte da presentare all’interno dei propri punti vendita, dà ragione agli obiettivi che ci siamo prefissati nel momento in cui abbiamo dato forma al progetto espositivo. La collaborazione conferma come il segmento del pronto programmato, che negli ultimi anni è cresciuto in maniera importante per offerta, qualità e anche creatività, è maturo per fare un salto di qualità in termini di visibilità e commercializzazione, puntando a nuovi mercati. Grazie al lavoro svolto nel corso della prima edizione e anche alla fattiva collaborazione di Lorenzo Antonacci, anima commerciale del progetto N.O.W, siamo riusciti a stimolare l’interesse di un significativo numero di operatori.”

Creare sinergie e nuove idee di business è uno dei fini delle manifestazioni fieristiche – afferma Enrico Pazzali, Amministratore Unico di Fiera Milano Rassegne. Oggi ancor di più lo strumento fiera non è una mera vetrina espositiva ma un mezzo concreto per aumentare la visibilità delle piccole e medie imprese di tutti i settori, compreso quello della moda.”

La prossima edizione di N.O.W fashion exhibition ospiterà l’installazione artistica Cyber Tree DM_1, un focus sul jeans ideato dallo stilista Max Mazza per la presentazione della neonata collezione Olyo Denim. La realizzazione della scultura meccanica è affidata allo scultore e artista Andros. Un albero meccanico alto 4 metri con un tronco di 65 cm di diametro e una pianta di 2 metri che, attraverso un processo che utilizza pietra lavica, realizzerà jeans dalle caratteristiche “vissute” come fossero veri e propri frutti derivanti dall’albero.

Ah dimenticavo… io ci sarò… 🙂

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Feb. 09.

Scarpe Armani Privè

Un’occasione di grande importanza per il mondo della musica ma non solo, sono stati i Grammy Awards 2010 che si sono svolti a Los Angeles. Tra le cose più divertenti, di certo, il red carpet della serata che rappresenta un’occasione per le donne della musica internazionale di sfoggiare gli abiti più belli, gli accessori più esclusivi e i look pensati solo per loro. Non poteva essere da meno Lady GaGa che in fatto di look sa sempre come stupire. In questa occasione, ha sfoggiato addirittura due paia di scarpe originalissime firmate Armani Prive, prima in bianco e poi durante la sua esibizione con Elton John in verde.

Belle da vedere, ma improbabili da portare anche nelle occasioni più particolari. 

foto stylosophy

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Feb. 05.

Io…

… qua…

(grazie saretta!)

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Feb. 04.

Cosa mi passerà mai in testa…

Copio e incollo una mail dell’amico Fabrizio che mi ha fatto sorridere…

Ho letto il tutto, e non e’ facile fare commenti, in quanto qui ci sono 1000
argomenti e c’e’ lo specchio di una vita intera.
Domanda fondamentale: quanto e’ ironia e quanto e’ convinzione ?
Comunque: notevole il passo a pag. 66 sulle ‘povere bestioline chiuse nel loro
mondo’, a pag 72 il passo sul ‘ dilemma’, e poi a pag. 48 il passo sul ‘
destino’. Comunque una persona
che e’ cattolica va in difficolta’ se pensa che le scelte ed il destino siano
gia’ determinati, in quanto non esisterebbe peccato, e  quindi neanche
l’inferno ( cosa a cui io non credo:  cioe’
non credo che ci sia ).
Comunque in generale:
– Leggendo sono entrato in tanti argomenti completamente lontani dal mio modo
di pensare
– Dopo una decina di pagine mi sono reso conto che non riusciro’ mai a capire
cosa ti passa per la testa
– Come conseguenze immediate ho imparato nuove parole:
– a pagina 5: ‘un pantalone lucido con pile’. ( letto ‘pile’, nonostante gli
oltre 30 anni di inglese in un’azienda americana).
Pensavo che fosse un errore di battitura e volessi dire ‘gile’. poi ho chiesto
a Tiziana, ed ho scoperto che esiste
nel vestiario il ‘pail’.  ( Adesso non mi ricordo pero’ piu’ bene che genere
di vestito sia)
–  a pag. 75 ci sono le ‘crocs’ , che vedo che sono scarpe : bella parola, che
mi fa capire che io sono ormai irrimediabilmente tagliato fuori  e fuori dai
tempi.
– a pag. 38 quando tua mamma sta canticchiando YMCA ( letto YMCA): poi , dopo
due o tre riletture i miei trenta anni in azienda
americana  mi hanno fatto realizzare che era ‘uai em si ei’, che e’ una musica
che ho qualche volta sentito.
Gli argomenti e le situazioni sono tante, ma  per ora basta cosi’. Comunque
COMPLIMENTI, il libro e’ anche molto scorrevole e piacevole.

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Feb. 03.

La gelosia

E’ appena uscito un cliente, un ragazzo della mia età, nonchè un ex compagno di scuola che conosco da tempo immemore. Mi è piaciuto, mi ha fatto sorridere.

S: "Segnati il mio nuovo numero di cellulare… (e mi fa uno squillo)"

Manu: "Ok, ma come mai hai cambiato numero? Cosa aveva quello di prima che non andava?"

S: "Hai presente quando ti suona il telefono e ti dicono -e adesso rispondi!-"

Manu: "E cos’hai fatto?"

S: "Ho risposto, e il giorno dopo ho cambiato numero!"

In pratica lui stava con l’attuale fidanzata e quella che chiamava era invece la fidanzata precedente. Pare che la fidanzata attuale gli abbia fatto una scenata di gelosia.

Non ho volutamente approfondito perchè sono affari suoi, ma la domanda è: se non hai nulla da nascondere perchè cambiare numero? Possibile che non si possa spiegare ed essere creduti, che prima di lei avevi una storia che ora si è conclusa?

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