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Lug. 23.

klimt non fa saldi

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Il dipinto del 1907, di Gustav Klimt, ha battuto ogni record di prezzo!
L’olio, è stato infatti acquistato dalla galleria Neue di New York a un prezzo di 135 milioni di dollari, quest’ultimo appunto ha superato di 108 milioni di dollari il prezzo pagato due anni fa per il dipinto “Muchacho con Pipa” di “Pablo Picasso”.
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Giu. 25.

pittura e gioielli

Il XV secolo, come abbiamo già appurato, è un periodo storico durante il quale la pittura diventa documento della vita quotidiana,e,a causa-o per merito – di una volontà maniacale di descrivere la realtà nei più minuti dettagli, consente, nel caso specifico dell’oreficeria,una documentazione insostituibile per comprendere le caratteristiche di stile e l’uso degli oggetti rappresentati.
Così i ricchi mercanti commissionano quadri,affreschi ed arazzi per celebrare le ricchezze acquisite con uno strumento destinato ad informare anche i posteri, e,  nel far ciò, non sono da meno dei nobili che fanno eternare dai pittori le grandi cerimonie di incoronazioni, nozze, investiture della loro casata.
Da queste rappresentazioni pittoriche si possono dedurre naturalmente gli usi del tempo, e ,fra i tanti, quello che appare più originale è l’arte di ornare i capelli femminili con le perle, sciolti o raccolti in trecce o in ‘code di cavallo’,o ancora in reti di fil d’oro, in cui le perle sono infilate.
In questo periodo le botteghe degli artigiani gioiellieri sono frequentate anche dai migliori pittori, che vanno a studiare da presso , per renderle nei loro quadri, la brillantezza e i colori delle pietre preziose, l’iridescenza delle perle, e non disdegnano di disegnare e fare realizzare su loro proposta dei bei gioielli per sè o per farne dono.
Anche i pittori italiani seguirono questa tendenza, e tra essi c’erano Ghiberti,Verrocchio, Botticelli, il Ghirlandaio.
Un esempio di particolare cura nella rappresentazione di un gioiello in un quadro è il pendente di una delle Grazie della ‘Primavera’ del Botticelli,dove le perle si intrecciano fra i capelli delle protagoniste del dipinto.
Per altro, a Firenze si era affermato l’uso delle collane di perle,di tal pregio e di tale lunghezza da costringere Cosimo de’Medici a promulgare una legge suntuaria che proibiva ai cittadini l’uso di collane di valore superiore a 500 scudi. 
Ma la legge non toccò le abitudini delle nobildonne, che la ignorarono continuando ad ornarsi di splendide collane.

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