Tag Archives: gioielli

Feb. 07.

Time TO LOVE

Siete mai state da DEXTER Milano? Se vi capita, merita una visita…

Questo è solo un esempio del bracciale in taglia unica, realizzato con filo tecnico intrecciato a mano e arricchito dalla scritta love inserita in piccoli Time Machine, i preziosi “ingranaggi” (in ottone dorato o argento) che caratterizzano tutti i prodotti DEXTER e che personalizzano i gioielli. Un’idea regalo alternativa, che sostiene una causa importante, infatti la vendita di questi gioielli, contribuisce a finanziare i progetti di microcredito per combattere la povertà in Madagascar.

In negozio poi si trovano tantissime altre composizioni per anelli, bracciali o collane, tutte accomunate dall’ingranaggio…
Time to LOVE è acquistabile nella boutique di Piazza Piemonte e sul sito ufficiale di DEXTER, insieme alla nuova collezione Primavera Estate 2013.

fotoLOVE

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Apr. 23.

Love at first sight…

Dedicata alle avventure della piccola Dorothy, nasce la collezione intitolata “Acid Alice”, di Tarina Tarantino, un tributo di plastica lucida e scintillante dedicato ai personaggi della tradizione di Alice nel paese delle meraviglie. Il “Bianconiglio”, la “Regina di Cuori”, il “Cappellaio Matto”, il “Funghetto tentatore” e molti altri prendono la forma di cammei attaccati a un’ampia gamma di collane, bracciali, orecchini, anelli, cerchietti e clip per capelli, pop e coloratissimi, simbolo distintivo del marchio, che proprio grazie a tali pezzi ha sfondato nel mondo della moda.

I prezzi variano molto in base al modello, alle dimensioni ed alla complessità della realizzazione: dai 25$ fino a svariate centinaia di dollari.

 

foto: tarinatarantino.com

 

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Acid-Alice

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Lug. 04.

sandali gioiello

 

sandweitz

Ormai abbiamo capito che quest’estate è piena di sandali gioiello dai tacchi altissimi! Questi sono di Stuart Weitzman e costano qualche milione di dollari perchè le pietre sono autentiche e averli significa vestire i nostri piedini con qualche carato di diamante … Mah! Non so che dire, lo stilista in particolare non mi sta simpaticissimo ( )

I sandali sono belli, su quello non ci piove, mi sembrano un tantino impossibili! A meno che di non accompagnarli con una solida assicurazione ai LLoyd’s in caso di rottura o perdita di una pietruzza!

 

Per chi volesse ulteriormente lustrarsi gli occhi … andate qua …

 

 

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Set. 15.

Pellini compie 60 anni

Non chiamatela bigiotteria. Il fatto che un paio di orecchini, un bracciale o un girocollo fatti con resine, materiali semi preziosi e ottone, arrivino a costare fino a 3mila euro, non deve stupire se si ha davanti un gioiello Donatella Pellini. Il prezzo non dipende dalla materia prima ma dall’originalità del design: le perline fatte con la resina sono state arricchite con erbe, fiori e polveri di minerali; quelle di tormalina, onice e agata hanno assunto forme nuove e all‘avanguardia. Non è un caso che anche Aretha Franklin, Patti Smith, Cecilia Sarkozy, Sabrina Ferilli, Lella Costa abbiano scelto i suoi gioielli. “Donne belle, libere e indipendenti”, commenta la creatrice, “ che amano oggetti raffinati, ricercati, rari, discreti e soprattutto poco pubblicizzati. Da vere collezioniste”.

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Giu. 25.

pittura e gioielli

Il XV secolo, come abbiamo già appurato, è un periodo storico durante il quale la pittura diventa documento della vita quotidiana,e,a causa-o per merito – di una volontà maniacale di descrivere la realtà nei più minuti dettagli, consente, nel caso specifico dell’oreficeria,una documentazione insostituibile per comprendere le caratteristiche di stile e l’uso degli oggetti rappresentati.
Così i ricchi mercanti commissionano quadri,affreschi ed arazzi per celebrare le ricchezze acquisite con uno strumento destinato ad informare anche i posteri, e,  nel far ciò, non sono da meno dei nobili che fanno eternare dai pittori le grandi cerimonie di incoronazioni, nozze, investiture della loro casata.
Da queste rappresentazioni pittoriche si possono dedurre naturalmente gli usi del tempo, e ,fra i tanti, quello che appare più originale è l’arte di ornare i capelli femminili con le perle, sciolti o raccolti in trecce o in ‘code di cavallo’,o ancora in reti di fil d’oro, in cui le perle sono infilate.
In questo periodo le botteghe degli artigiani gioiellieri sono frequentate anche dai migliori pittori, che vanno a studiare da presso , per renderle nei loro quadri, la brillantezza e i colori delle pietre preziose, l’iridescenza delle perle, e non disdegnano di disegnare e fare realizzare su loro proposta dei bei gioielli per sè o per farne dono.
Anche i pittori italiani seguirono questa tendenza, e tra essi c’erano Ghiberti,Verrocchio, Botticelli, il Ghirlandaio.
Un esempio di particolare cura nella rappresentazione di un gioiello in un quadro è il pendente di una delle Grazie della ‘Primavera’ del Botticelli,dove le perle si intrecciano fra i capelli delle protagoniste del dipinto.
Per altro, a Firenze si era affermato l’uso delle collane di perle,di tal pregio e di tale lunghezza da costringere Cosimo de’Medici a promulgare una legge suntuaria che proibiva ai cittadini l’uso di collane di valore superiore a 500 scudi. 
Ma la legge non toccò le abitudini delle nobildonne, che la ignorarono continuando ad ornarsi di splendide collane.

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Apr. 17.

Divieto di lusso … solo per donne!

Si dicono “leggi suntuarie”, le disposizioni contrarie al lusso, che arrivano a sanzionare la scomunica di chi non ne rispetta il contenuto. Le origini di tali disposizioni sono antichissime; i divieti originari previsti, partono da un concetto di uguaglianza e riguardano le manifestazioni del lusso quali: gioielli, stoffe, lunghezza degli strascichi. Già nel primo documento legislativo romano di cui si abbia notizia, le XII Tavole, si ha una limitazione per le vesti di lutto. Ricordiamo Cesare che emanò una legge che vietava l’uso di manti di porpora, di perle ad eccezione di certe età e di rango, ma non per agli uomini. In Italia nel duecento compaiono le prime leggi suntuarie, ad esempio in Sicilia la prima è opera di Carlo D’Angiò del 1272. All’inizio del 1300 è contemplato il lusso delle vesti e degli ornamenti femminili, ad eccezione di pettorali, monili e fregi che però non eccedano dieci libre di denari. Successive riforme della metà del 1330, si rivolgono tanto agli uomini che alle donne, con divieti che non riguardano solo il lusso di ori, argenti, perle e pietre preziose (del quale il limite è portato a una cifra pari a più del doppio della precedente), ma degli strascichi di vesti e mantelli e delle vesti a diversi colori. C’è da considerare però, che gli estensori delle leggi suntuarie fanno parte delle classi privilegiate e, con il passare del tempo, finiranno per imporre divieti alla popolazione, riservando il lusso a sé stessi. Sono inoltre uomini e per questo in rari casi i divieti li interesseranno. Nel 1506 a Perugia si stabilisce una sorta di stratificazione sociale sulla base degli sfoggi permessi o limitati o proibiti, lasciando libertà di lusso per “li gentilhomini legitimi et naturali che hanno dominio de doi castelli o più”, le donne “dé Cavalieri e dé Judici e dè Medici fisici” possono portare bottoni dorati (per le altre vale la limitazione ai bottoni argentati e che non superano i 40 soldi di valore).

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Mar. 14.

il guardaroba 2

E’ difficile, lo so bene, ma arrischio comunque qualche consiglio: 1) pochi gioielli sempre, ma soprattutto al mattino, e mai in spiaggia o durante il tempo libero. Lasciamo alle ragazzine la mania di portare due o tre anelli per dito, meglio uno solo per mano, intonato all’abito e all’umore. 2) pochi accessori: chi ne abbonda può rinnovare un abito modesto, ma più spesso ne rovina uno bello – un metodo efficace è quello di vestirsi, mettere tutti gli accessori che si ritengono adatti, e poi… eliminarne almeno uno!. 3) niente accessori ultrasportivi nelle occasioni eleganti: anche se costosissimi, certi borsoni e secchielli sono solo da giorno. Anche borse e scarpe di coccodrillo si dovrebbero indossare solo al mattino.

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