


Sono indecisa se provare una volta la french nera … devo dire che, per quanto io sia un’amante del total black, mi piacerebbe abbinare l’unghia decorata in nero all’abito nero, ma dovrebbe essere solo per un’occasione, magari per una serata, perchè da giorno mi sembra un pò pesante … e si rischia di passare per una malinconica degli anni in cui andava di moda “il metallo” … voi che dite?
Qualche giorno fa mentre assistevo ad una conferenza stampa ero seduta di fianco un uomo di professione redattore di un giornale locale abbastanza importante. Devo dire che i suoi 50 anni li porta benissimo, è alto, magro con i capelli sale e pepe e gli occhi azzuzzi, inoltre un pò abbronzato sta molto bene, è sempre vestito di tutto punto. Quest’ultima volta, invece, complice forse l’estate, aveva un abito blu scuro molto elegante con scarpe mocassini marroni (ndr: non ho potuto vedere la cintura) abbinati a una polo di cotone rossa di Burberry con quadretti sul risvolto dei bottoni, portata fuori dai pantaloni … Siccome lo conosco bene, stavo per fargli un appunto sulla mise che aveva scelto, ma ho dovuto rimandare la chiacchierata perchè c’era sempre gente intorno. Sarà per la prossima!
Il più grande vestito del mondo è stato creato da Gabriele Hein-Fischer (Germania) ed è una replica esatta dello stile bavarese tradizionale, con un pannello esterno che misura 2.9m di lunghezza e 9m di diametro.
E’ entrato nel Guinness nel mese di giugno 2003.
"Ogni persona che induca a pensare quanto costa l’abito che porta, non lo sa portare".
Riccardo Bacchelli, Vestir bene, da Giorno per giorno dal 1922 al 1966
La tua donna la chiamo ABITO perchè non fa il monaco ma per il resto se li fa tutti.
Lorenzo Lotto, Ritratto di giovane donna, 1533, Londra National Gallery
In quest’epoca il modo di vestire divenne più che mai un simbolo. L’abito diventa, per chi ne aveva le possibilità, quindi molto pochi, uno strumento di propaganda personale e politica, un mezzo di esaltazione e di prestigio. Di conseguenza si moltiplicarono anche gli accessori, gli oggetti simbolo, gli stemmi e le insegne. Nasce anche il desiderio di apparire che fa lievitare la "fiera delle vanità".
L’infanta doña Margherita d’Austria è un dipinto ad olio su tela realizzato nel 1660 dal pittore Diego Velázquez. È conservato al Museo del Prado di Madrid. L’opera, che ritrae l’infanta doña Margherita d’Austria, è generalmente attribuita a Velázquez, anche se in realtà la sua scomparsa fece sì che il dipinto rimanesse incompiuto. La cosa che mi ha colpito, oltre all’opulenza dell’abito, è il fazzoletto che ha in mano l’infanta, infatti è proprio in questo periodo che il fazzoletto diventa estremamente prezioso, raffinato, ricco di trine e arabeschi, di cifre elaboratissime, di motti galanti o frasi scherzose. Nel periodo era anche di moda profumarli con l’impiego di essenze rare che dame e cicisbei si procuravano segretamente. Da qui, momento di massimo splendore, il fazzoletto ha sempre seguito la moda, basti pensare che nel 1848 furono prodotti i fazzoletti tricolore in onore della appena fatta unità d’Italia.
Sul giornale di oggi ho trovato questa notizia. Pare che l’abito più amato in tutta la storia del cinema sia quello bianco indossato da Marilyn nella celeberrima scena di "Quando la moglie è in vacanza". Quell’abito bianco è stato in assoluto il più votato in un sondaggio organizzato on-line per incoronare il "top dress movie" di tutti i tempi.
Cosa ne dite? Secondo voi qual’ è il top dress movie?